Report aziendale al 20/05/2024

Cosa sta succedendo in azienda


Ci sono cose belle e cose brutte.

Quando avvengono sta a noi reagire al meglio delle nostre possibilità.

 

La nostra azienda agricola continua a crescere nonostante mille problemi e mille peripezie, ad iniziare dal cambiamento climatico e finendo con svariati problemi presenti nel nostro territorio.

 

Cresce il fatturato, cresce la nostra produzione lorda vendibile, crescono le superfici acquistate e in affitto, crescono i progetti, i bandi e le proiezioni sul futuro.

Iniziamo con la nostra produzione di olio extravergine di oliva, che al di là dei prezzi, cresce per produttività, andando quasi a raddoppiare i numeri relativi alla produzione di kg di olio.

Per le nostre ciliegie primizie invece la produzione vede un crollo di oltre il 50% a causa di due giorni in cui il sole forte e temperature a 30 gradi hanno bruciato la fioritura – giornate a cui è seguita pioggia. Prevedevamo di raccogliere 200 quintali di ciliegie, ma verosimilmente ci fermeremo attorno ai 50 come previsione. Le Sweet Gabriel e Lorenz hanno subito pesanti compromissioni, mentre solo la Sweet Arianna in quest’annata ci permetterà di sostenere la produzione. Inoltre le piogge degli ultimi giorni hanno generato un leggero spacco, che speriamo non venga aggravato da altre piogge in previsione. Le ciliegie spaccate verranno destinate al prodotto trasformato, come cotto e confettura.

In merito alle api invece, la produzione di miele e le sciamature sono azzerate a causa della siccità incessante a cui solo negli ultimi giorni sono seguite piogge. Le api non hanno mai sofferto come in quest’annata l’assenza di fioriture.

La piantagione di melograni invece va avanti – a difesa nostra, davanti agli innumerevoli danni dei pappagalli parrocchetti e arrivato in zona, in maniera quasi miracolosa un falco pellegrino, che ha ridotto drasticamente i danni su ciliegie, mandorle, melograni e fichi d’india.

Sui fioroni Domenico Tauro invece si prevede, salvo cambiamenti climatici drastici, un’annata spettacolare, con una presenza di prodotto consistente, ma di calibro piccolo, che va sostenuta con importanti irrigazioni.

In questi anni né abbiamo viste di tutti i colori, tra incendi, rifiuti abbandonati e interventi susseguenti di pulizia e l’assenza totale dello Stato italiano.

Nonostante ciò si va avanti e lungo il nostro percorso incontriamo carabinieri e imprenditori che ci affidano i loro terreni e ci incoraggiano ad andare avanti senza sosta.

In località Macchia La Manna introduciamo con un progetto nostro le Bat Box, col fine ultimo di aumentare i pipistrelli, farli nidificare e ridurre drasticamente e senza costi la popolazione di mosca olearia e le zanzare presenti in zona.

Acquistiamo altra terra, la stessa su cui alcune associazioni ambientaliste locali, dedite a isteria collettiva, avevano lasciato alla sorte; le stesse che oggi contestano il taglio di alcuni alberi, senza mai dire nulla sui rifiuti che sono stati tombati sotto terra nell’agro terlizzese e di cui sono a conoscenza, assieme alla procura di Trani e alla Guardia di Finanza di Molfetta.

Abbiamo previsto nei prossimi tre anni investimenti strutturali su mezzi e l’acquisto di altra terra: Macchia La Manna tornerà ad essere quel che era a qualsiasi costo. Verrà anche fatto un maxi infittimento di ulivi su tutta la superficie aziendale.

E nel contempo arrivano i primi segnali dalla natura: aumento delle coccinelle per il contenimento naturale degli afidi, si riscontra la presenza di un falco pellegrino, di un airone, di lepri, volpi e cinghiali – aumentano le persone che vengono a fare gli asparagi selvatici la domenica.

L’origano vola – la prossima produzione, anch’essa compromessa dal caldo è già tutta venduta.

In tutto questo grande lavoro però, si riscontrano altri grandi problemi, tra stress, dolori articolari e la drastica riduzione di una vita privata.

Nonostante questo, nessuno ci impedisce di continuare a sognare, e quando il tempo nostro finirà, rimarranno alcuni ulivi a ricordare che ci sono radici che non si possono sradicare e che gli ulivi sanno resistere come non mai, anche all’uomo.